Edilizia: abolite DIA e CIL, la Comunicazione di inizio lavori

Edilizia3Rivoluzione in materia edilizia: dopo l’ok dato dal Consiglio di Stato allo schema di decreto Scia2, si avvicina un radicale cambiamento per quanto riguarda gli interventi che gli italiani potranno operare sui propri immobili. In questo modo viene data piena attuazione alla legge delega di riforma della p.a., che richiedeva “la precisa individuazione” dei procedimenti soggetti a Scia, silenzio-assenso, autorizzazione espressa e comunicazione preventiva. La novità sono di tutto rilievo.

Addio CIL e DIA
Viene innanzitutto abolita la Cil (Comunicazione di inizio lavori), introdotta nel 2010, soprattutto a causa del suo difetto di lasciare ampi poteri sanzionatori e repressivi alle amministrazioni comunali. Gli interventi ad essa assoggettati saranno considerati di attività libera, per cui non ci sarà bisogno di autorizzazioni.

Viene cancellata anche la famosa Dia (Dichiarazione di inizio attività): al suo posto ci sarà una Scia con inizio posticipato dei lavori.

Estesa la CILA
La Comunicazione asseverata (cosiddetta Cila) viene estesa anche al restauro e al risanamento conservativo che non riguardano parti strutturali dell’edificio.

Addio certificato agibilità
Scompare il certificato di agibilità; al suo posto arriva la Segnalazione certificata di agibilità. Non è solo una questione di nomi; al contrario, il cambiamento riguarda proprio l’intera procedura per ottenere il nulla osta e le
tipologie di controlli.

Così facendo, si delinea un quadro di interventi edilizi basato su 5 ipotesi:

Il regime ordinario diviene quindi quello della Cila e non più della Scia, fatte salve le ipotesi espressamente assoggettate ad altri regimi.

Glossario unico e modello standard
Allo scopo di garantire una omogeneità di regime giuridico in materia di edilizia su tutto il territorio
nazionale il ministero delle infrastrutture dovrà adottare un “glossario unico”. Con una modulistica
standard per presentare la domanda di titoli edilizi. Verranno cancellate le differenze tra un
Comune e l’altro attualmente esistenti nelle procedure edilizie: attualmente le normative tecniche
contenute negli oltre 8 mila regolamenti edilizi esistenti creano non poca confusione in chi vuole
svolgere attività edilizie.

Nel modello standard ci saranno parti fisse uguali per tutto il territorio nazionale e parti variabili, che necessariamente dovranno tenere conto della legislazione regionale. «Il modello sarà cartaceo ma soprattutto online, dove a seconda dei contenuti che dovranno essere indicati si apriranno varie finestre da compilare».
Il modello standard sarà suddiviso in tre diverse parti:

Definizione di superficie
Le definizioni di superficie saranno sei: totale, lorda, utile accessoria, complessiva e calpestabile.

Super Dia
Dal 14 ottobre 2015 a disposizione di imprese e cittadini il modello unico nazionale per la super
Dia, cioè la Dia alternativa al permesso di costruire, utilizzata in molte regioni. La Super Dia può
essere utilizzata in luogo del permesso di costruire in tre diversi tipi di interventi: ristrutturazione
edilizia, nuova costruzione o di ristrutturazione urbanistica.