Il Catasto digitale diventa operativo in Alto Adige

Bolzano e’ tra le prime province in Italia a rendere effettivo lo snellimento delle pratiche, con un conseguente risparmio ambientale e di tempo.

Salvo sporadici tentativi – come ad esempio la recente sperimentazione in Calabria – l’introduzione delle pratiche digitali per il Catasto sul territorio nazionale viaggia a rilento. A proporre un modello significativo di operatività raggiunta del Catasto digitale è l’Alto Adige: dal 17 dicembre infatti nella Provincia Autonoma i liberi professionisti potranno redarre i documenti esclusivamente in forma digitale e inviarli direttamente agli uffici, utilizzando il portale internet del Catasto e Libro fondiario. Due gli obiettivi principali: “ridurre la burocrazia e ottenere un risparmio di risorse”, come illustra l’assessore provinciale competente Hans Berger. Tra le risorse “salvate” anche un significativo contributo all’ambiente: il frazionamento digitale permetterà infatti di risparmiare l’equivalente di un ettaro di carta all’anno.

Tra le principali novità introdotte, la scomparsa del deposito preventivo del frazionante presso il Comune, finora obbligatorio per legge. Il nuovo Catasto, infatti, metterà automaticamente i documenti a disposizione dei Comuni. Si tratta di una piccola rivoluzione: dalla pubblicazione delle prime mappe catastali nel 1858, infatti, le modifiche degli appezzamenti come le variazioni dei confini devono essere eseguite tramite l’elaborazione di tipi di frazionamento. Per gli uffici provinciali del Catasto altoatesino ciò è equivalso finora a circa 5.000 frazionamenti l’anno. Con il trasferimento in digitale di questa procedura per i liberi professionisti si produrrà anche un risparmio di tempo, che in alcuni casi arriverà fino al 30%.

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