Il vice ministro della Giustizia Enrico Costa ufficializza la ripresa della discussione sulla riforma promuovendo il convegno «Il nuovo catasto: cosa cambia per il cittadino, per il professionista, per l’amministratore pubblico», che si tieneoggi alle ore 14.30 presso la sala congressi della Casa Regina Montis Regalis a Vicoforte (Cuneo).
Alla tavola rotonda, insieme al vice ministro Enrico Costa, prenderanno parte:
- Luigi Casero, vice ministro dell’Economia e delle finanze
- Maurizio Savoncelli, presidente del Consiglio nazionale geometri e geometri laureati
- Franco Maggio, direttore centrale Catasto e cartografia dell’Agenzia delle Entrate
- Giorgio Spaziani Testa, presidente di Confedilizia
- Maurizio Delfino, dottore commercialista esperto in finanza locale.
62 milioni di immobili.
Il confronto verterà sugli aspetti tecnici, interpretativi e normativi di un intervento che interessa una platea di oltre 20 milioni di persone proprietarie di 62 milioni di unità immobiliari: «numeri» dal forte impatto sociale che, per essere affrontati e correttamente gestiti, necessitano di una collaborazione virtuosa tra cittadini, professionisti e amministrazioni.
Su questo aspetto la categoria dei geometri insiste da tempo, dopo aver costituito dallo scorso anno un apposito gruppo di lavoro composto da geometri ed esperti e dopo aver presentato alle istituzioni una «Proposta metodologica per la revisione degli estimi dei fabbricati», illustrata nel corso di due convegni organizzati dalla categoria, il primo a Roma nel dicembre 2014 e il secondo a Milano nel marzo di quest’anno. Il documento, che il presidente Maurizio Savoncelli condividerà nuovamente con relatori e pubblico, individua le misure per giungere alla definizione di un sistema fiscale immobiliare ispirato ai criteri di equità, facendo leva, oltre che su interventi squisitamente tecnici, di natura statistico-estimativa, sulla trasparenza del sistema, l’antidoto più efficace contro eventuali effetti negativi della riforma, in primis il temuto aumento della pressione fiscale.
Se non riformano la cassa geometri, diminuendo le aliquote, si avrà un impatto sociale. Già è fallito il fondo Futura, se continua così, fallisce la cipag e la professione del geometra.