Tutto quello che occorre sapere sul nuovo PREGEO 10.6.0

wpid-immag-catasto-2.jpg.jpegCome sanno bene tutti gli addetti ai lavori, dal 2 gennaio 2015 è obbligatorio utilizzare la nuova versione di PREGEO 10.6.0, che è diventata l’unica procedura informatica del catasto terreni da impiegare per la predisposizione degli atti di aggiornamento cartografico.

Come già anticipato, a fine dicembre l’Agenzia delle Entrate ha emanato la Circolare_30E_29122014 con cui ha ufficializzato l’entrata in vigore della procedura PREGEO 10.6.0 e ne ha fornito le definitive istruzioni operative.

Rimandando alla lettura integrale della circolare citata, è interessante esaminare nel dettaglio le novità della nuova procedura, facendoci aiutare dall’ing. Antonio Iovine, tra i massimi esperti di catasto in Italia e autore di numerose pubblicazioni per la casa editrice Maggioli.

Recentemente, Iovine ha scritto un dettagliato resoconto sul PREGEO 10.6.0 pubblicato su Ediltecnico. In questa sede ne riproponiamo i passaggi relativi alle novità.

Tassonomia degli atti di aggiornamento cartografici
Viene generata sulla base dell’enucleazione delle operazioni catastali effettuate dall’atto di aggiornamento dall’insieme delle possibili operazioni definite a priori, tra le seguenti:
– dpf demolizione di un fabbricato annesso ad una particella o di porzione di fabbricato ;
– dtf demolizione totale di un fabbricato ;
– amf ampliamento di un fabbricato esistente;
– ncf inserimento di un nuovo fabbricato;
– frp frazionamento di particelle;
– fup fusione di particelle o di derivate di particelle;
– vrg aggiornamento di linee varie, simboli o testi;
– sub aggiornamento relativo a subalterni di fabbricati rurali.

La nuova procedura enuclea automaticamente le operazioni catastali contenute implicitamente in un atto di aggiornamento sulla base del confronto di tipo geometrico tra la “proposta di aggiornamento cartografico” che il tecnico professionista produce durante la predisposizione dell’atto e l’estratto di mappa. Contestualmente la procedura esplica tutti i controlli che competono alla tipologia determinata.
Al tecnico professionista è demandato il compito di selezionare una “macro categoria”, come di seguito indicato.

Nuova versione PREGEO 10.6.0: le macro categorie
Le macro categorie, rispetto alle due precedenti sono state splittate in tre gruppi: Categoria Ordinaria, Semplificata e Speciale (cfr. maschera interattiva di selezione).

Alla Categoria “Ordinaria” appartengono gli atti di aggiornamento:
1. Tipo di Frazionamento;
2. Tipo Mappale per Nuova Costruzione ( superfice > di 20 mq);
3. Tipo Mappale per Ampliamento (incremento di superficie coperta > al 50% della superficie occupata dal corpo di fabbrica preesistente);
4. Tipo Misto (Tipo di Frazionamento + Tipo Mappale);
5. Tipo Mappale con Scorporo di Corte;
6. Tipo mappale con Conferma di Mappa;
7. Tipo Mappale per Soppressione di subalterni rurali;
8. Tipo di frazionamento per l’attribuzione di un numero identificativo catastale autonomo a fabbricati graffati alle particelle;
9. Tipo mappale per la fusione di particelle.

Nella Categoria “Semplificata” rientrano tutti i Tipi Mappali per la denuncia di costruzioni di scarsa rilevanza cartografica :
1. Unità afferenti fabbricati già censiti o nuove costruzioni aventi superficie minore o uguale a 20 mq;
2. Costruzioni realizzate in aderenza a fabbricati già inseriti in mappa e comportanti un incremento di superficie coperta minore o uguale al cinquanta per cento della superficie occupata dal corpo di fabbrica preesistente;
3. Manufatti precari in lamiera o legname, le costruzioni in muratura di pietrame a secco, le tettoie, le vasche e simili, purché abbiano modesta consistenza plano-volumetrica.
Nella Macro Categoria “Speciale” rientrano gli atti di aggiornamento di seguito elencati:
1. Tipo particellare;
2. Atto di aggiornamento a rettifica di un atto precedente, per il quale risultano errate alcune misure significative

In alcuni casi non si ha corrispondenza biunivoca tra le operazioni catastali elementari contenute in un atto ed una macrocategoria. In questi casi la scelta della macrocategoria deve essere effettuata dal Tecnico.

Il modello censuario
La procedura informatica genera in automatico una bozza del “modello censuario” riepilogativo delle operazioni censuarie da effettuarsi nella banca dati catastale. Si ricorda che si tratta di una proposta e nel caso in cui tale modello non dovesse rappresentare la variazione catastale che si intende eseguire, il professionista dovrà, coerentemente con la variazione catastale stessa, modificare il modello per il trattamento dei dati censuari, rispettando, comunque, i criteri usuali già definiti nella nella prassi pregressa.

Gestione delle particelle con superficie reale
Nel caso in cui il bordo di una particella venga rilevata interamente deve essere trattata con l’attributo di superficie reale (SR) apposto nell’apposito campo sul modello censuario. Nel record descrittivo del poligono chiuso che definisce il bordo esterno della particella, deve essere inserito l’identificativo della particella. L’identificativo deve essere lo stesso di quello utilizzato dall’estratto di mappa, dalla proposta di aggiornamento e dal modello censuario. Se la particella presenta uno o più poligoni interni nel record descrittivo di ciascuno di essi dovrà essere utilizzato lo stesso identificativo del bordo esterno con il suffisso “-”. Il valore della superficie reale calcolato automaticamente dalla procedura verrà riportato nella bozza del modello censuario. Nella fase dei controlli la procedura riscontra l’esistenza dei poligoni rappresentativi dei bordi delle particelle dichiarate a superficie reale nel modello censuario e ne riscontra altresì il valore numerico con l’approssimazione della centiara.

Utilizzo del “Punto Ausiliario”
L’uso del punto ausiliario è disciplinato nella “Istruzione per il rilievo catastale di aggiornamento” approvata con Decreto del Direttore Generale prot. n. 4A/322 del 19 gennaio 1988, ed è prevista nel caso in cui il collegamento di un punto fiduciale agli altri due richieda una complessità di operazioni topografiche tali per cui la determinazione delle reciproche posizioni tra i punti stessi risulterebbe poco affidabile.

Viene precisato che il punto ausiliario deve essere utilizzato soltanto per la redazione di atti di aggiornamento appartenenti alla Macro Categoria “Ordinaria”, per i quali è obbligatorio l’appoggio del rilievo ai punti fiduciali. In caso contrario, un apposito controllo presso l’Ufficio, intercetterà la fattispecie e l’atto di aggiornamento sarà archiviato con lo stato “elaborato con errore e respinto.

In caso di atti con il ricorso al punto ausiliario, è stato introdotto nella procedura un controllo che consentirà la dematerializzazione dell’atto di aggiornamento in pdf solo in presenza di sovrabbondanza di misure, come previsto dall’Istruzione per il rilevo (ad es. come nel caso di due stazioni celerimetriche collegate fra di loro e con i due punti fiduciali di appoggio, Es. 1/A).

Riposizionamento di un fabbricato
Nell’ambito dello stesso atto di aggiornamento deve essere operata preliminarmente la demolizione del fabbricato esistente attraverso l’utilizzazione degli appositi comandi presenti nella procedura di aggiornamento e il fabbricato deve essere riposizionato secondo i seguenti criteri:
– con misure rilevate sul terreno e con appoggio ai punti fiduciali, se il fabbricato ha una superficie maggiore di 20 mq (Macro Categoria “Ordinaria” e natura dell’atto di aggiornamento “Tipo Mappale per Nuova Costruzione”;
– con la modalità semplificata prevista del Decreto del Ministero delle Finanze n. 28 del 2 gennaio 1998, se di scarsa rilevanza cartografica (Macro Categoria “Modesta Entità” e natura dell’atto di aggiornamento “Tipo Mappale”).

Nuova versione PREGEO 10.6.0: atto di aggiornamento misto (Tipo di Frazionamento + Tipo Mappale)
Controlli seguiti dalla procedura:
– devono essere presenti sull’atto d’aggiornamento sia il modello per il trattamento dei dati censuari relativo al tipo di frazionamento, sia quello relativo al tipo mappale;
– il modello per il trattamento dei dati censuari del tipo di frazionamento deve precedere quello del tipo mappale;
– con il tipo di frazionamento è possibile formare lotti attraverso la fusione di particelle aventi la stessa proprietà, qualità e classe, con esclusione delle particelle aventi qualità “Ente Urbano” (282) e “Fabbricato Promiscuo” (278);
– con il tipo mappale è possibile trattare solo le particelle costituite dal frazionamento, nel caso di formazione di lotti almeno una delle componenti del lotto deve derivare dal tipo di frazionamento;
– nel tipo mappale almeno una particella variata o costituita deve avere qualità “Ente Urbano” (282) e/o “Fabbricato Promiscuo” (278);
– con il tipo mappale è possibile la formazione dei lotti attraverso l’accorpamento di particelle aventi qualità “Ente Urbano” (282) e/o “Fabbricato Promiscuo” (278).

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